Proviamo un immenso dolore per queste morti innocenti. È una triste storia che continua e anche le parole sono stanche. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti.

Proviamo un immenso dolore per queste morti innocenti. È una triste storia che continua e anche le parole sono stanche. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti. E devono farci dire basta, basta ai trafficanti di morte, basta ai venditori di illusioni, basta a chi anche su queste morti fa propaganda, basta a chi cerca scorciatoie con leggi che negano diritti, alimentano illegalità e disperazione. Le morti di questa ennesima e dolorosa tragedia, non possono essere considerate una fatalità, come non possono essere quelle delle centinaia di migliaia di persone che, dal 1988 a oggi, dopo aver patito fame, guerre e violenze, hanno cercato di raggiungere un'Europa sognata come terra promessa e scoperta come fortezza, spazio chiuso e ostile. A ucciderle sono state allora leggi costruite per renderci ciechi e insensibili. Leggi che parlano di «flussi» invece che di persone, che alimentano paure invece di costruire speranze.