p>Venerdì 11 Dicembre 2015 ore 21:00 br />Teatro civile e contemporaneo br />Auditorium Battistella Moccia - Pieve di Soligo (TV) "
“INVISIBILI” è uno spettacolo teatrale che ripercorre il cammino di due cittadini africani che s’incontrano su una spiaggia e cercano a tutti i costi di sopravvivere agli incubi della povertà sognando una vita migliore dall’altra parte della barriera.
Che ne sarebbe della nostra vita se, per misterioso caso, non fossimo nati qui ma nel “Terzo Mondo”? Ciò che per noi è scontato (studiare, mangiare, avere casa e cure, lavorare, persino invecchiare!…) là non lo sarebbe affatto.
Così, negli occhi di due africani, il bisogno raddoppia il sogno. In questo spettacolo, Mohamed BA è contemporaneamente il custode della tradizione africana e il rinnovatore che canta le contraddizioni storiche, sociali e politiche, i sogni, le speranze, i dolori delle comunità africane di fronte al dramma e dei viaggi di migrazione e le speranze di chi lascia tutto senza dimenticare nulla.La solidarietà infatti non può rimanere privata, personale. Per essere politicamente feconda, per cambiare il mondo, deve trasformarsi in coscienza civile. In discorso pubblico. Tenendo viva la memoria.
CHI E’ MOHAMED BA:
E' nato a Dakar, in Senegal. Mediatore e animatore culturale, ha aderito al movimento per la promozione della letteratura africana e al circolo dei giovani scrittori per l'alfabetizzazione nelle zone rurali.
Migrato in Francia, è stato coordinatore dell'operazione Un immigré, un livre. Nel 1998 ha pubblicato Parole de nègre, sulle migrazioni nei paesi del Sahel. Nel 1999 trasferitosi in Italia ha collaborato con il centro ambrosiano di Milano per Ex cursus.
E' fondatore del gruppo Mamafrica che usa la percussioni per diffondere la cultura africana. E' autore ed interprete di monologhi teatrali: Parole fuori luogo (2002), Musica e popoli (2003), B-Sogni (2004), Canto dello spirito (2006), Invisibili (2010), Incazzato bianco (2010).
Nel 2011 ha portato in scena Relazione per un'accademia di Franz Kafka, per la regia di Heike Brunkhorst. Ha partecipato a vari progetti teatrali e a trasmissioni radiofoniche e televisive.
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Oggi, 10 dicembre, è la Giornata Internazionale per i Diritti Umani.
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Oggi, 10 dicembre, è la Giornata Internazionale per i Diritti Umani.
La ricorrenza celebra, dal 1950, l'anniversario dell'adozione della Dichiarazione Universale dei diritti umani da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, avvenuta a Parigi il 10 dicembre 1948.
Da allora, la Giornata internazionale dei diritti umani rappresenta un'opportunità per sottolineare la rilevanza di un tema specifico e promuovere il pieno godimento dei diritti umani da parte di tutti e in ogni luogo.
La campagna del 2015 è intitolata “Our Rights. Our Freedoms. Always.” e ruota intorno al tema dei diritti e delle libertà fondamentali quali la libertà di parola, libertà di culto, libertà dal bisogno, libertà dalla paura, sottolineandone l’assoluta rilevanza e attualità.
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p>Le reazioni di Pieve di Soligo agli attacchi contro la sede del Presidio di Libera e dell'Associazione Democrazia
PIEVE DI SOLIGO - L'Associazione Culturale Fronte Veneto Skinhead ha rivendicato il gesto compiuto, nella notte del 24 novembre scorso, contro la sede del Presidio di Libera Peppino Impastato e dell'Associazione Democrazia di Pieve di Soligo. Affisse alla porta due epigrafi con scritto "Ius Soli e immigrazione avete ucciso la nazione"; per terra, la sagoma di un cadavere con i colori della bandiera italiana. Immediatamente avvisati, i responsabili delle associazioni Grazia Martelli e Gianmaria Stella hanno presentato segnalazione ai Carabinieri. Ancora non è scattata la denuncia ma, afferma Martelli "l'istigazione all'odio razziale è un reato procedibile d'ufficio". Negli stessi giorni, in diverse città del Nord Italia (tra le altre, Oderzo, Padova, Trento, Brescia, ReggioEmilia) con identiche modalità sono state colpite altre realtà colpevoli, secondo gli Skhineads, del “annientamento dell'identità italiana” e “di un'invasione pianificata di orde di immigrati extraeuropei”.
Immigrazione e accoglienza
Al centro degli attacchi diversi centri Caritas e alcune sedi locali del Partito Democratico. Secondo Daniele Ceschin (PD), a Oderzo l'atto contro la sede del suo partito è legato alla “volontà del prefetto di utilizzare una caserma per la prima accoglienza dei profughi”. Perché attaccare, allora, l'Associazione Democrazia e il Presidio di Libera? A rispondere è Gianni Lorenzetto, tra i fondatori dei gruppi pievigini: “dopo gli attentati di Parigi abbiamo appeso alla nostra bacheca il manifesto di Libera Nazionale contro la guerra, il quale criticava gli atteggiamenti islamofobi e xenofobi: hanno voluto colpirci per questo”. A Pieve le due associazioni portano avanti diverse attività, tra cui “l'orto sociale, una concreta esperienza di integrazione” a cui colloborano molte famiglie del paese, italiane e non.
Sicurezza e libertà d'espressione
Mai come negli ultimi mesi a Pieve di Soligo si è parlato di sicurezza, spesso in toni emergenzialisti. A seguito dei frequenti furti nelle case del comune, l'ex portavoce del gruppo di opposizione, oggi consigliere regionale Alberto Villanova ha creato la pagina facebook Sorvegliamo Pieve h24 dove segnalare mutualmente "furti, tetativi di scasso, falsi operatori, tentativi di truffa". Per questo, proprio a Villanova abbiamo chiesto se la sicurezza dei cittadini non consiste (oltre che nell'incolumità fisica e del patrimonio) nella libertà di esprimere le proprie convinzioni senza essere minacciati e intimiditi. "Assolutamente sì - risponde Villanova - la libertà di espressione è un diritto fondamentale". Tuttavia il consigliere non considera quelle degli Skinheads delle "minacce fondate", ritenendoli soltanto dei "provocatori", "un gruppo senza alcun peso politico alla ricerca di visibilità mediatica". Dopo gli eventi di Pieve, Villanova non ritiene che "ci siano problemi per la sicurezza pubblica e per la possibilità di espressione politica".
Reazioni e ricadute politiche
Espressione politica che, in queste settimane, è stata quantomai latente. Quando chiediamo a Grazia Martelli se ha ricevuto messaggi di supporto, risponde: “solo il Sindaco Soldan, Daniele Ceschin e l'associazione Fare Rete hanno espresso pubblicamente la loro solidarietà”. Interrogati in tal senso, sia Alberto Villanova, sia Valentina Dorigo (consigliere di opposizione nella Lega Nord di Pieve), ritengono che il gesto degli Skinhead sia “una buffonata”. Secondo Villanova “non bisogna dargli troppo peso. La solidarietà va al di là di ogni opinione politica, ma credo che debba essere espressa in situazioni ben più gravi. Per quanto non approvi l'atto in questione - conclude - esso non ha creato situazioni di pericolo per nessuno, né sono stati compiuti atti vandalici”.
Anche Dorigo, pur non accettando la modalità impiegata dagli Skinheads, sostiene che infondo non ci sono stati danni gravi a persone e a cose. Differente l'opinione di Daniele Ceschin (PD), secondo cui l'azione degli Skinheads "ha un valore politico importante: si tratta di un attacco mirato, non di una ragazzata".
Ricadute sociali
Come rispondono invece gli attori sociali alla provocazione del “Fronte Veneto Skinhead”? Angelo Cremasco, responsabile della Caritas per il Quartier del Piave, afferma che “non ci siamo mai incontrati né scontrati con queste realtà. Troviamo difficoltà con alcuni leghisti per le posizioni che questi prendono rispetto ai migranti. A parte l'amarezza e la delusione per alcune posizioni che non remano certo a favore dell'accoglienza e dell'inclusione e che riteniamo umanamente non accettabili, noi andiamo avanti per la nostra strada”. “Incontriamo persone che vivono un disagio, sociale, economico, famigliare - continua Cremasco - incontriamo i loro volti, e facciamo per loro quello che faremo per un figlio, un amico”.
Più che una vera e propria conclusione, le parole di Cremasco risuonano come un invito. Un invito letto tante volte alla fine dei pezzi scritti da Vittorio Arrigoni sotto i bombardamenti contro la striscia di Gaza. Un invito che risuona così: restiamo umani.
Marta Panighel
link: articolo oggitreviso
p>Il 25 novembre si celebra la Giornata contro la Violenza sulle Donne. "
In Italia una su tre ha subito violenza, fisica o psicologica, ma i centri di assistenza sono senza fondi. Boldrini: ""La battaglia non è vinta"". Mattarella: ""La scuola sia in prima fila"". Il Papa ha incontrato alcune vittime di abusi prima di partire per l'Africa.
Iniziative in più di mille Comuni, campagne di informazione e di sensibilizzazione, treni in giro per l'Italia che porteranno nelle stazioni messaggi in musica: la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra oggi, si colora di miriadi di eventi grandi e piccoli su tutto il territorio nazionale. E non mancano le polemiche e le denunce.
In Italia la situazione vede luci e ombre. Gli ultimi dati dell'Istat dicono che nel nostro Paese circa 7 milioni di donne hanno subito violenza, fisica o psicologica, nella loro vita. Solo nell'ultimo sono state 152 le vittime di femminicidio. Una donna su tre della fascia di età compresa tra 16 e 60 anni. L'Unicef ricorda che una ragazza sotto i 20 anni su dieci è stata violentata o costretta a subire atti sessuali.
Ma nemmeno il 12% di queste donne hanno avuto la forza di denunciarla. Il nostro Paese negli ultimi anni ha fatto passi avanti sul piano legislativo, dotandosi di nuovi strumenti normativi - la legge contro lo stalking, quella per il contrasto al femminicidio, la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e domestica, definita 'Convenzione di Istanbul' - ma i Centri antiviolenza, che sono poi i 'terminali' sul territorio del fenomeno, continuano a denunciare la cronica mancanza di fondi e di attenzione. È in arrivo però, ha confermato oggi la Consigliera del presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità, Giovanna Martelli, un avviso pubblico per destinare 7 milioni di euro allo sviluppo della rete di sostegno alle vittime, attraverso il rafforzamento appunto dei servizi territoriali e dei Centri antiviolenza.
La presidente della Camera, Laura Boldrini, però avverte: ""Non dobbiamo abbassare la guardia. Mettere la crocetta sulla casella 'azioni di contrasto alla violenza contro le donne', come se non dovessimo più occuparcene"". La terza carica dello Stato ha ricordato un recente sondaggio ""i cui risultati non esiterei a definire agghiaccianti"" secondo il quale il 20% dei giovani uomini italiani reputa normale che un uomo tradito diventi violento, che meno della metà di tutti gli uomini in Italia si pone dalla parte delle donne mentre il 35% ritiene che la violenza di genere sia un fenomeno da regolare 'tra le pareti di casa'. ""La battaglia, dunque, è tutt'altro che vinta"".
Sul tema è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: ""Contrastare la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei diritti fondamentali della persona. L'educazione al rispetto reciproco, nei rapporti personali e nelle relazioni sociali, è alla base del nostro vivere civile. La violenza sulle donne è un fenomeno sociale ingiustificabile che attecchisce ancora in troppe realtà, private e collettive e nessun pretesto può giustificarla. Si tratta di comportamenti che vanno combattuti fermamente. La scuola e le altre attività in cui si esplica la crescita della persona devono essere in prima fila contro ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione"".
Stamattina alle 7.15 il Papa ha incontrato presso la Domus Santa Marta alcune donne di diverse nazionalità (italiana, rumena, ucraina e nigeriana) vittime della violenza domestica e della tratta prima della partenza per l'Africa.
""Ogni giorno dovrebbe essere 25novembre: serve una rivoluzione, gli uomini devono esserne protagonisti. #HeForShe"" ha scritto in un tweet il presidente del Senato Pietro Grasso.
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, a margine di un convegno della Confcommercio invita a non restare passivi: ""Chiunque difende una donna difende un intero Paese: invito tutti coloro i quali sentono urla dall'appartamento vicino o capiscono che c'è qualcosa che non va, a denunciare perché le nostre leggi prevedono la prevenzione ma anche la protezione di chi denuncia"". Parlando dei provvedimenti per contrastare lo stalking e la violenza di genere, il ministro ha precisato che ""anche in quei due ambiti tutti gli indici sono in miglioramento, a testimonianza che le buone leggi producono risultati"".
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Libera Veneto su attacchi dell'estrema destra a realtà sociali della Regione e comunicato Associazione Democrazia Presidio Libera "Peppino Impastato"
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LIBERA VENETO SU ATTACCHI DELL'ESTREMA DESTRA A REALTÀ SOCIALI DELLA REGIONE
Esprimiamo ferma condanna al ripetersi di aggressioni, di atti di teppismo e di intimidazione, che si stanno verificando ormai troppo spesso in diversi luoghi del Veneto, colpendo veri presidi di solidarietà, di cultura e di accoglienza.
Chiediamo agli Organi Competenti di fare luce sui responsabili e di intervenire per mettere fine al clima di ostilità che si respira. Nessuno pensi di intimidirci. Non faremo nessun passo indietro. La storia, la Costituzione appartiene al nostro camminare insieme, non ai fascisti, ai criminali e agli ipocriti che agiscono nel buio aggredendo e minacciando.
Piena corresponsabilità al Presidio di Libera di Pieve di Soligo, alle persone e alle associazioni colpite da questi atti intimidatori che sono espressione di una cultura dell'intolleranza che si pone agli antipodi della nostra democrazia e che può portare solo regressione per le nostre comunità.
Il Presidio Libera “Peppino Impastato” e l’Associazione “Democrazia” di Pieve di Soligo respingono con fermezza l’azione dimostrativa attuata dalla “Assoziazione culturale Veneto Fronte Skinheads” nella notte del 24 novembre, concretizzatasi con l’apposizione presso la sede di Via Vaccari (fronte ex municipio) di una sagoma con i colori della bandiera siriana e affissi manifesti funebri riportanti “IUS SOLI E IMMIGRAZIONE AVETE UCCISO LA NAZIONE”.
Riteniamo che in questo momento storico non sia accettabile l’istigazione all’odio razziale. “Abbiamo bisogno di fare società, tessere relazioni sociali, ricostruire spazi collettivi di confronto e di scambio culturale. Questo è il nostro impegno per ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita ed i propri affetti a causa delle guerre che non ha voluto e della follia che non ha potuto fermare”.
Associazione “Democrazia”
Presidio Libera “Peppino Impastato”
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p>21 marzo Pieve di Soligo contro tutte le mafie - XVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime di mafia
L’associazione Democrazia, presidio di Libera Pieve di Soligo, aderisce, insieme ad altri enti ed associazioni, al manifesto “Contro il terrorismo e la guerra, il razzismo e i predicatori dell’odio. Per la pace e l’umanità”, pubblicato da Libera Nazionale.
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L’associazione Democrazia, presidio di Libera Pieve di Soligo, aderisce, insieme ad altri enti ed associazioni, al manifesto “Contro il terrorismo e la guerra, il razzismo e i predicatori dell’odio. Per la pace e l’umanità”, pubblicato da Libera Nazionale.
Attraverso questo manifesto ""Esprimiamo profonda solidarietà alle vittime e ai familiari dell'attacco terroristico di Parigi. Ci stringiamo a tutta la popolazione francese per il dolore e il lutto che hanno subito, ma non scordiamo l'angoscia in cui sono quotidianamente immersi popoli come quello siriano, iracheno o nigeriano. Condanniamo nel modo più netto e deciso la follia distruttiva della violenza e del terrore che attraversa il Mediterraneo, l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa.
La nostra società si arricchisce con la produzione di armi che servono per fare le guerre che poi condanniamo e che vorremmo reprimere con nuove armi e nuove guerre. Una spirale che va fermata e sostituita con una diversa idea di società e di convivenza universale, fondata sugli stessi valori che oggi sono stati brutalmente attaccati in Francia: libertà, uguaglianza, fratellanza.
Vogliamo costruire la pace e fermare la spirale di violenza e di follia umana con il diritto, le libertà, il dialogo, la solidarietà, la cooperazione, la giustizia sociale, il lavoro dignitoso, il rispetto dell'ambiente.
Crediamo che non sia più tempo di ipocrisie, di tolleranza e favoritismi politici, di deroghe ai principi fondanti della nostra società, di premiare gli interessi propri sottomettendo gli interessi universali, di giustificare le occupazioni, i regimi autoritari per non disturbare i mercati o il prezzo del petrolio. Crediamo che il razzismo e i predicatori d'odio vadano fermati per impedire che la paura e la violenza dilaghino e che in nome della sicurezza siano demolite progressivamente le nostre libertà e le conquiste democratiche.
Va contrastata concretamente la deriva politico culturale che spinge l'Europa verso un ritorno al passato, dove erigere muri e indicare lo straniero, il migrante, il rifugiato, come nemico, serve per raccogliere consensi elettorali e distrarre l'opinione pubblica dai problemi interni. L'islamofobia rischia di diventare un sentimento diffuso e di alzare dentro le nostre società muri invalicabili, producendo discriminazioni e divisioni, spingendo una parte della popolazione, soprattutto le giovani generazioni, a ricercare identità e appartenenza tracciando confini invalicabili tra differenze religiose e culturali concepite come inconciliabili tra loro. Bisogna fare presto per fermare questa follia umana, con gli strumenti che già abbiamo a disposizione: le armi del diritto e della democrazia.
Abbiamo bisogno di fare società, tessere relazioni sociali, ricostruire spazi collettivi di confronto e di scambio culturale"".
Presidio Libera Peppino Impastato
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Domenica 15 Novembre ore 10:00. L'area di impegno "Giovani&Innovazione" di Libera da il via al percorso nazionale di progettazione partecipata "Officine Libere".
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l'area di impegno ""Giovani&Innovazione"" di Libera da il via al percorso nazionale di progettazione partecipata ""Officine Libere"". Un viaggio che attiverà nel Paese progetti di innovazione sociale per dare vita ad un diverso modello di sviluppo locale. Un percorso che offre una occasione per incidere sui propri territori attraverso un'azione che mira a contrastare forme di illegalità e ingiustizia sociale. Le esperienze che prenderanno forma nei diversi incontri in programma saranno al centro della due giorni ""L'innovazione Libera"" che si terrà a Napoli.
Padova, salla ""Peppino Impastato""
Banca Etica, via Tommaseo 7
e_mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ore 10.00 Accoglienza
Ore 10.15 Presentazioni di Libera (nelle sue declinazioni)
a cura di Roberto Tommasi – ref. Regionale Veneto
Ore 10.45 Presentazione del settore settore politiche giovanili e del progetto Officine Libere, a cura di
Lillo Gangi e Marialisa De Padova
Ore 11.00 Inizio dei lavori:
Crescita di Libera nel ruolo e nel territorio.
Valutazione, divisione gruppi di lavoro
12.30 – Presentazione progetto Startempo
13.00 – Presentazione progetto banchetti pasta XX Liberi – a cura di Don Giorgio de Checchi
Pausa pranzo 13.15 / 14.00
14.00 – Il ruolo dei presidi nel territorio. Dibattito
15.00 – Ripresa lavori di gruppo
16.30 – 17.00 Sintesi e chiusura della giornata
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Migranti, Accoglienza, Solidarietà, Uguaglianza e Diritti per tutti
esperienze a confronto 13 ottobre 2015 ore 14:30
Venezia Aula Magna Liceo Artistico Guggenheim
24 OTTOBRE alla casa del volontariato, davanti la Biblioteca comunale, si svolgerà l'assemblea provinciale di Libera.
Sono invitati gli iscritti e tutti coloro che guardano con interessa alla nostra azione.
Interverrà Gabriella Stramaccioni della presidenza di Libera!
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24 OTTOBRE alla casa del volontariato, davanti la Biblioteca comunale, si svolgerà l'assemblea provinciale di Libera.
Sono invitati gli iscritti e tutti coloro che guardano con interessa alla nostra azione.
Interverrà Gabriella Stramaccioni della presidenza di Libera!
La casa delle associazioni si trova dietro la Biblioteca di Montebelluna.
E' possibile parcheggiare nel parcheggio davanti alla biblioteca e la Caserma dei Carabinieri di Montebelluna.
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p>Dai primi di Novembre riparte la campagna “Il buon raccolto” "
Dai primi di Novembre riparte la campagna “Il buon raccolto”, per la commercializzazione delle clementine e delle arance provenienti dai terreni confiscati alla 'ndrangheta.
Quest'anno il raccolto della Valle del Marro – Libera Terra sarà ancora più abbondante. I frutti “buoni e giusti” potranno essere ordinati in eleganti scatole di cartone da 8 kg, con un ordine minimo di 1 pallet da 48 cassette.
«Anche con le scelte di consumo si può lanciare un forte segnale di lotta alle mafie»– spiega il presidente Domenico Fazzari – «L'acquisto delle clementine e delle arance è un gesto che sostiene la buona economia sulle terre riscattate».
Negli ultimi anni, la cooperativa di LIBERA che opera nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, ha arricchito il proprio paniere dei prodotti tipici. Dopo i peperoncini piccanti, le melanzane, l'olio extra-vergine d'oliva, sono arrivati gli splendidi e gustosi agrumi: dono di una terra fertile, particolarmente vocata, ma anche frutto di tante fatiche che le mafie aggravano con furti, danneggiamenti, intimidazioni. L'inverno scorso la cooperativa ha subito il furto di arance e di parte dell'impianto di irrigazione in un terreno confiscato, e a maggio il taglio di un centinaio di piante giovani su un uliveto, rinato dopo un devastante incendio doloso che aveva distrutto gli alberi secolari.
«L'auspicio è che la nuova campagna “Il buon raccolto” - si augura Domenico Fazzari - raggiunga il più alto numero di consumatori, tra singoli, gruppi, associazioni. Ognuno può essere al fianco di chi lotta per produrre frutti di legalità, garantendo una qualità diversa alla vita di tutti».
La Cooperativa Valle del Marro – Libera Terra è controllata e certificata CCPB
link al sito La Valle del Marro
Se sei interessata/o contatta il Gruppo di Acquisto Solidale G.A.S. Democrazia, clicca qui: invia una e-mail
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L’inchiesta più lunga sulla corruzione nel Veneto. Martedì 6 ottobre 20:45 presentazione del libro con l'autore Renzo Mazzaro
L’inchiesta più lunga sulla corruzione nel Veneto, con l’importo più alto di tangenti mai raggiunto in Italia, dimostra con prove schiaccianti che il Mose, l’opera mastodontica progettata per fermare l’acqua alta, è costruito su una montagna di mazzette e di sprechi. Ma per ‘far fuori’ un miliardo di euro non basta essere voraci, bisogna sentirsi onnipotenti. E infatti due onnipotenze gestivano il grande affare del nuovo secolo: quella tecnica del Consorzio Venezia Nuova e quella politica articolata per centri di potere fino ai più alti livelli dello Stato.Veneto anno zero di Renzo Mazzaro: un’inchiesta giornalistica della migliore tradizione per capire come si è arrivati a questo punto e, soprattutto, se è possibile uscirne” (www.laterza.it – Renzo Mazzaro Veneto Anno Zero)
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