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Formazione
Libera Formazione promuove percorsi che possano orientare la crescita di ciascuno, a partire dai valori scritti nella Carta Costituzionale. Da oltre vent’anni nel nostro Paese si parla di ‘educazione alla legalità’: oggi sappiamo che prima di tutto c’è bisogno di corresponsabilità, di indirizzare la nostra azione verso l’emancipazione. La Scuola e l’Università hanno questo compito: sono necessarie per la crescita degli individui e per il cambiamento della società tutta. E Libera, insieme ai docenti, ai dirigenti scolastici, agli educatori, agli studenti e alle famiglie, fa la propria parte per generare occasioni di liberazione dalle mafie e dalla cultura mafiosa. Libera è un ente di formazione accreditato presso il MIUR.
Percorsi nelle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, formazione docenti
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Percorsi nelle università
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Percorsi con la cittadinanza, gli operatori, le amministrazioni
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estateliberi
è la campagna di volontariato e formazione sui beni confiscati alle mafie, promossa da Libera in molte regioni d’Italia. Nelle Cooperative che gestiscono i beni, migliaia di volontari hanno l’opportunità di contribuire concretamente al ripristino ed allo sviluppo di questi luoghi sottratti alla criminalità organizzata e di partecipare a incontri formativi.
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liberasport
Libera, vuole promuovere uno sport sano che sia veicolo di valori come il rispetto dell’altro, delle regole e del proprio corpo per combattere e prevenire l’illegalità dilagante nel mondo dello sport. Libera Sport coordina e promuove iniziative per diffondere una cultura dello sport che sia di formazione e di svago, che aiuti a comprendere i propri limiti rifiutando il perseguimento della vittoria ad ogni costo, e che consideri il ricorso ai farmaci ed alle sostanze dopanti la più grave e definitiva delle sconfitte sportive.
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Impresa bene comune e Libera il welfare: sono queste le due campagne lanciate da Libera sulle aziende confiscate alle mafie e sull’uso dei beni sottratti ai clan per affermare diritti creare lavoro e garantire servizi sociali. Prosegue e si rafforza, così, l’impegno avviato nel 1995, con la raccolta di un milione di firme. Grazie a quella campagna è stata approvata la legge n.109/96 che prevede l’assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita a quei soggetti - enti locali,associazioni, cooperative - in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di inclusione sociale e opportunità di lavoro. In 18 anni dalla sua applicazione, la legge ha permesso la destinazione a fini sociali di oltre 7500 beni immobili (appartamenti, ville e terreni), grazie all’azione di promozione svolta in collaborazione con l’Agenzia nazionale, le prefetture e i comuni. Sono circa 500 le realtà sociali che gestiscono beni confiscati in Italia censite da Libera. Il lavorosui terreni confiscati ha portato, attraverso le cooperative di giovani, nate con bando pubblico, su terreni sottratti alle mafie in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia alla realizzazione di prodotti biologici contrassegnati dal marchio di qualità e legalità Libera Terra.
Dal 2008 è attivo il Consorzio LiberaTerra Mediterraneo Cooperativa sociale Onlus, che include le cooperative di Libera Terra e altre realtà economiche, per realizzare processi di collaborazione nella direzione e nel coordinamento delle attività. Partecipano in qualità do soci sovventori Alce Nero Mielizia, Banca Etica, Coop fond e Egocentro, quale supporto anche alle attività nel settore del turismo responsabile.
www.liberaterra.it
Cooperare con LiberaTerra - Agenzia per la promozione cooperativa e della legalità, è un’associazione promossa da cooperative e strutture associative di rappresentanza aderenti a Legacoop e partecipata da soggetti impegnati nel settore della produzione biologica e di qualità. Vuole essere uno strumento di supporto per lo sviluppo delle cooperative che operano sulle terre e gestiscono beni confiscati alle mafie, garantendo servizi di assistenza tecnica, di analisi e valutazione dei progetti d’impresa.
www.cooperareconliberaterra.it
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memoria e impegno
Il 21 marzo di ogni anno si celebra la Giornata
della Memoria e dell’Impegno per ricordare le
vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo,
primo giorno di primavera, è il simbolo
della speranza che si rinnova ed è anche occasione
di incontro con i familiari delle vittime che
in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal
loro dolore, elaborando il lutto per una ricerca
di giustizia vera, profonda e trasformando la
memoria in uno strumento concreto, non violento,
di impegno e di pace. Uno degli obiettivi
di questo impegno è la realizzazione di una
banca dati per restituire il diritto della memoria
a chi è stato negato il diritto alla vita. Un
ulteriore azione è stata avviata per superare le
differenze di trattamento tra familiari residenti
in diverse regioni. Libera memoria sta sollecitando
l’approvazione della proposta di legge
n. 2417 del 5 maggio 2009 sui permessi retribuiti
da riconoscere ai familiari dipendenti delle
Pubbliche Amministrazioni che sono impegnati
nella testimonianza diretta delle storie dei propri
cari.
sos giustizia
Il Servizio Sos Giustizia opera attraverso gli
8 punti di ascolto regionali di Roma, Palermo, Potenza,
Modena, Avezzano, Torino, Cagliari e Reggio Calabria,
oltre quelli aperti in collaborazione con Enti e Istituzioni
locali (Catanzaro, Reggio Emilia, Bologna, Avellino, Foggia,
Bari, Brindisi, Lecce, Padova e Ascoli Piceno).
Finora abbiamo ascoltato, accolto, accompagnato e
sostenuto nel difficile percorso verso la denuncia oltre
700 persone fra vittime di usura, di racket e di varie forme
di aggressione e violenza mafiosa e criminale. Grazie
alla presenza capillare nei territori, abbiamo iniziato a
operare con la nostra Fondazione Nazionale Antiusura
“InteresseUomo” per sostenere le persone a rischio usura
in un periodo di forte crisi economica.
ufficio legale
Dal 2009 Libera si costituisce parte civile nei processi di
mafia per rappresentare quella società civile corresponsabile
che ha subito violenze e angherie da parte del
sistema mafioso.Costituirsi parte civile è una reazione
di civiltà fondamentale per riprendersi la dignità violata
da tanti, troppi anni, di inerzia, opportunismi, collusioni
di ogni risma consumate sulla pelle dei cittadini.
Vogliamo fare la nostra parte, e lo facciamo nelle aule
dei tribunali insieme ai nostri presidi e coordinamenti
territoriali, ai tanti giovani in prima fila alle udienze per
scrivere insieme una pagina di verità e giustizia per il
nostro paese.
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L’inizio del cammino è stato, vent’anni fa, la raccolta di firme per
la legge 109 sull’uso sociale dei beni confiscati. Ripercorriamoli
allora insieme, i passi di questi vent’anni, nel legittimo orgoglio
delle cose fatte ma soprattutto nella coscienza dei limiti che le ha
rese significative, durature e soprattutto fertili, capaci di generarne
altre. A cominciare dai progetti educativi e dall’impegno nelle
scuole: da Regoliamoci e dai campi di E!state Liberi, fresche sintesi
di sapere e impegno. Perché un sapere senza impegno è sterile.
Un impegno senza sapere è velleitario. Come è velleitario senza
condivisione. Ecco allora il “noi”, la nostra anima collettiva. Libera
sono i familiari delle vittime innocenti delle mafie: da loro
abbiamo imparato tanto, con loro abbiamo visto concretizzarsi il
legame tra memoria e impegno. Libera è Sos giustizia, è progetti
come reggioLiberareggio per opporsi al racket del pizzo e delle
estorsioni, è costituirsi parte civile nei processi di mafia per la
ricerca della verità e per l’affermazione della giustizia. Come
sono Libera le tante realtà che ci hanno offerto sostegno e
competenza. Da chi ha migliorato la qualità e la diffusione dei
prodotti di Libera Terra, alle istituzioni attente e sensibili come
il Corpo Forestale dello Stato, con cui è nata una collaborazione
con Libera la Natura.
Ma il noi di Libera va anche inteso geograficamente. C’è sempre
un “oltre” e un “altrove” da raggiungere con le Carovane
Antimafia, con le iniziative in Europa, con la campagna Mexico
per la Paze con ALAS. E va inteso come ricerca e studio collettivo.
Gli appuntamenti di Contromafie non sono semplici “convegni”,
ma “officine” per saldare l’idea e il progetto. E campagne
come Riparte il futuro e Misera ladra strumenti dove la denuncia,
attraverso l’informazione e l’analisi, si salda alla proposta. Questi
sono, per sommi capi, i nostri 20 anni. Che sono anche i tuoi
20 anni, caro amico. Perché il tempo dell’impegno - che è lo
stesso della vita - è sempre adesso. Se siamo arrivati a questa
bella meta, e se la viviamo come uno stimolo per il futuro, è
perché abbiamo saputo vivere ogni giorno di questi 20 anni
come se fosse il primo.
Abbiamo deciso di costituire un Presidio di Libera anche a Pieve di Soligo dedicato a “Peppino Impastato”, Giuseppe Impastato, detto Peppino,che è stato un giornalista e un attivista siciliano, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, a Cinisi per ordine del boss mafioso Gaetano Badalamenti, perché ormai le infiltrazioni sono presenti su tutto il territorio nazionale, in Veneto ci sono ben 78 beni confiscati alla criminalità organizzata di cui 3 sono presenti nella provincia di Treviso.
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Chi siamo
""Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie"" è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale. Nel 2008 è stata inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane. Nel 2012 è stata inserita dalla rivista The Global Journal nella classifica delle cento migliori Ong del mondo: è l'unica organizzazione italiana di ""community empowerment"" che figuri in questa lista, la prima dedicata all'universo del no-profit.
Abbiamo deciso di costituire un Presidio di Libera anche a Pieve di Soligo dedicato a “Peppino Impastato”, Giuseppe Impastato, detto Peppino,che è stato un giornalista e un attivista siciliano, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, a Cinisi per ordine del boss mafioso Gaetano Badalamenti, perché ormai le infiltrazioni sono presenti su tutto il territorio nazionale, in Veneto ci sono ben 78 beni confiscati alla criminalità organizzata di cui 3 sono presenti nella provincia di Treviso. A Padova è nato lo sportello ""S.O.S. Giustizia - Servizio di ascolto e di assistenza alle vittime della criminalità organizzata"", sportelli che esistono in altre città di Italia finalizzati all’ascolto e ad accogliere, orientare e offrire consulenza a quanti faranno richiesta in quei particolari ambiti di disagio (es. usura).
Come cittadini ci siamo sentiti in dovere di impegnarci per diffondere la Cultura della Legalità, o meglio della corresponsabilità, “prima delle leggi ci vuole la responsabilita' l'uso consapevole della nostra liberta'' (Don Ciotti), una cultura che ci deve fare da stella polare nella nostra vita quotidiana, così come nel nostro lavoro e nella nostra dimensione sociale e politica. In un territorio inquinato dalle mafie, dalla corruzione i primi a farne le spese sono i cittadini e gli imprenditori onesti. Alle istituzioni locali chiediamo un impegno nella gestione della cosa pubblica trasparente e partecipata, un impegno nel contrasto di fenomeni come il ""lavoro nero"" e l'usura, un impegno nel vigilare affinché investimenti economici importanti, pubblici e privati, siano sempre monitorati e condizionati fermamente al rispetto delle leggi e della legalità. Con le scuole collaboriamo al fine di promuovere percorsi educativi con studenti e docenti, a partire dalla scuola primaria fino alla scuola secondaria di secondo grado, per educare alla Costituzione e diffondere i valori di solidarietà, onestà, convivenza civile, giustizia sociale e legalità democratica, fondamenti per una società responsabile e resistente a mafie, malaffare e corruzione.
Legalità è la nostra Costituzione: il più formidabile dei testi antimafia. Le mafie e ciò che le alimenta - l'illegalità, la corruzione, gli abusi di potere - si sconfiggono solo costruendo una società più giusta. (Don Ciotti)
Presidio Libera “Peppino Impastato”
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p>Venerdì 11 Dicembre 2015 ore 21:00 br />Teatro civile e contemporaneo br />Auditorium Battistella Moccia - Pieve di Soligo (TV) "
“INVISIBILI” è uno spettacolo teatrale che ripercorre il cammino di due cittadini africani che s’incontrano su una spiaggia e cercano a tutti i costi di sopravvivere agli incubi della povertà sognando una vita migliore dall’altra parte della barriera.
Che ne sarebbe della nostra vita se, per misterioso caso, non fossimo nati qui ma nel “Terzo Mondo”? Ciò che per noi è scontato (studiare, mangiare, avere casa e cure, lavorare, persino invecchiare!…) là non lo sarebbe affatto.
Così, negli occhi di due africani, il bisogno raddoppia il sogno. In questo spettacolo, Mohamed BA è contemporaneamente il custode della tradizione africana e il rinnovatore che canta le contraddizioni storiche, sociali e politiche, i sogni, le speranze, i dolori delle comunità africane di fronte al dramma e dei viaggi di migrazione e le speranze di chi lascia tutto senza dimenticare nulla.La solidarietà infatti non può rimanere privata, personale. Per essere politicamente feconda, per cambiare il mondo, deve trasformarsi in coscienza civile. In discorso pubblico. Tenendo viva la memoria.
CHI E’ MOHAMED BA:
E' nato a Dakar, in Senegal. Mediatore e animatore culturale, ha aderito al movimento per la promozione della letteratura africana e al circolo dei giovani scrittori per l'alfabetizzazione nelle zone rurali.
Migrato in Francia, è stato coordinatore dell'operazione Un immigré, un livre. Nel 1998 ha pubblicato Parole de nègre, sulle migrazioni nei paesi del Sahel. Nel 1999 trasferitosi in Italia ha collaborato con il centro ambrosiano di Milano per Ex cursus.
E' fondatore del gruppo Mamafrica che usa la percussioni per diffondere la cultura africana. E' autore ed interprete di monologhi teatrali: Parole fuori luogo (2002), Musica e popoli (2003), B-Sogni (2004), Canto dello spirito (2006), Invisibili (2010), Incazzato bianco (2010).
Nel 2011 ha portato in scena Relazione per un'accademia di Franz Kafka, per la regia di Heike Brunkhorst. Ha partecipato a vari progetti teatrali e a trasmissioni radiofoniche e televisive.
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Oggi, 10 dicembre, è la Giornata Internazionale per i Diritti Umani.
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Oggi, 10 dicembre, è la Giornata Internazionale per i Diritti Umani.
La ricorrenza celebra, dal 1950, l'anniversario dell'adozione della Dichiarazione Universale dei diritti umani da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, avvenuta a Parigi il 10 dicembre 1948.
Da allora, la Giornata internazionale dei diritti umani rappresenta un'opportunità per sottolineare la rilevanza di un tema specifico e promuovere il pieno godimento dei diritti umani da parte di tutti e in ogni luogo.
La campagna del 2015 è intitolata “Our Rights. Our Freedoms. Always.” e ruota intorno al tema dei diritti e delle libertà fondamentali quali la libertà di parola, libertà di culto, libertà dal bisogno, libertà dalla paura, sottolineandone l’assoluta rilevanza e attualità.
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p>Le reazioni di Pieve di Soligo agli attacchi contro la sede del Presidio di Libera e dell'Associazione Democrazia
PIEVE DI SOLIGO - L'Associazione Culturale Fronte Veneto Skinhead ha rivendicato il gesto compiuto, nella notte del 24 novembre scorso, contro la sede del Presidio di Libera Peppino Impastato e dell'Associazione Democrazia di Pieve di Soligo. Affisse alla porta due epigrafi con scritto "Ius Soli e immigrazione avete ucciso la nazione"; per terra, la sagoma di un cadavere con i colori della bandiera italiana. Immediatamente avvisati, i responsabili delle associazioni Grazia Martelli e Gianmaria Stella hanno presentato segnalazione ai Carabinieri. Ancora non è scattata la denuncia ma, afferma Martelli "l'istigazione all'odio razziale è un reato procedibile d'ufficio". Negli stessi giorni, in diverse città del Nord Italia (tra le altre, Oderzo, Padova, Trento, Brescia, ReggioEmilia) con identiche modalità sono state colpite altre realtà colpevoli, secondo gli Skhineads, del “annientamento dell'identità italiana” e “di un'invasione pianificata di orde di immigrati extraeuropei”.
Immigrazione e accoglienza
Al centro degli attacchi diversi centri Caritas e alcune sedi locali del Partito Democratico. Secondo Daniele Ceschin (PD), a Oderzo l'atto contro la sede del suo partito è legato alla “volontà del prefetto di utilizzare una caserma per la prima accoglienza dei profughi”. Perché attaccare, allora, l'Associazione Democrazia e il Presidio di Libera? A rispondere è Gianni Lorenzetto, tra i fondatori dei gruppi pievigini: “dopo gli attentati di Parigi abbiamo appeso alla nostra bacheca il manifesto di Libera Nazionale contro la guerra, il quale criticava gli atteggiamenti islamofobi e xenofobi: hanno voluto colpirci per questo”. A Pieve le due associazioni portano avanti diverse attività, tra cui “l'orto sociale, una concreta esperienza di integrazione” a cui colloborano molte famiglie del paese, italiane e non.
Sicurezza e libertà d'espressione
Mai come negli ultimi mesi a Pieve di Soligo si è parlato di sicurezza, spesso in toni emergenzialisti. A seguito dei frequenti furti nelle case del comune, l'ex portavoce del gruppo di opposizione, oggi consigliere regionale Alberto Villanova ha creato la pagina facebook Sorvegliamo Pieve h24 dove segnalare mutualmente "furti, tetativi di scasso, falsi operatori, tentativi di truffa". Per questo, proprio a Villanova abbiamo chiesto se la sicurezza dei cittadini non consiste (oltre che nell'incolumità fisica e del patrimonio) nella libertà di esprimere le proprie convinzioni senza essere minacciati e intimiditi. "Assolutamente sì - risponde Villanova - la libertà di espressione è un diritto fondamentale". Tuttavia il consigliere non considera quelle degli Skinheads delle "minacce fondate", ritenendoli soltanto dei "provocatori", "un gruppo senza alcun peso politico alla ricerca di visibilità mediatica". Dopo gli eventi di Pieve, Villanova non ritiene che "ci siano problemi per la sicurezza pubblica e per la possibilità di espressione politica".
Reazioni e ricadute politiche
Espressione politica che, in queste settimane, è stata quantomai latente. Quando chiediamo a Grazia Martelli se ha ricevuto messaggi di supporto, risponde: “solo il Sindaco Soldan, Daniele Ceschin e l'associazione Fare Rete hanno espresso pubblicamente la loro solidarietà”. Interrogati in tal senso, sia Alberto Villanova, sia Valentina Dorigo (consigliere di opposizione nella Lega Nord di Pieve), ritengono che il gesto degli Skinhead sia “una buffonata”. Secondo Villanova “non bisogna dargli troppo peso. La solidarietà va al di là di ogni opinione politica, ma credo che debba essere espressa in situazioni ben più gravi. Per quanto non approvi l'atto in questione - conclude - esso non ha creato situazioni di pericolo per nessuno, né sono stati compiuti atti vandalici”.
Anche Dorigo, pur non accettando la modalità impiegata dagli Skinheads, sostiene che infondo non ci sono stati danni gravi a persone e a cose. Differente l'opinione di Daniele Ceschin (PD), secondo cui l'azione degli Skinheads "ha un valore politico importante: si tratta di un attacco mirato, non di una ragazzata".
Ricadute sociali
Come rispondono invece gli attori sociali alla provocazione del “Fronte Veneto Skinhead”? Angelo Cremasco, responsabile della Caritas per il Quartier del Piave, afferma che “non ci siamo mai incontrati né scontrati con queste realtà. Troviamo difficoltà con alcuni leghisti per le posizioni che questi prendono rispetto ai migranti. A parte l'amarezza e la delusione per alcune posizioni che non remano certo a favore dell'accoglienza e dell'inclusione e che riteniamo umanamente non accettabili, noi andiamo avanti per la nostra strada”. “Incontriamo persone che vivono un disagio, sociale, economico, famigliare - continua Cremasco - incontriamo i loro volti, e facciamo per loro quello che faremo per un figlio, un amico”.
Più che una vera e propria conclusione, le parole di Cremasco risuonano come un invito. Un invito letto tante volte alla fine dei pezzi scritti da Vittorio Arrigoni sotto i bombardamenti contro la striscia di Gaza. Un invito che risuona così: restiamo umani.
Marta Panighel
link: articolo oggitreviso
p>Il 25 novembre si celebra la Giornata contro la Violenza sulle Donne. "
In Italia una su tre ha subito violenza, fisica o psicologica, ma i centri di assistenza sono senza fondi. Boldrini: ""La battaglia non è vinta"". Mattarella: ""La scuola sia in prima fila"". Il Papa ha incontrato alcune vittime di abusi prima di partire per l'Africa.
Iniziative in più di mille Comuni, campagne di informazione e di sensibilizzazione, treni in giro per l'Italia che porteranno nelle stazioni messaggi in musica: la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra oggi, si colora di miriadi di eventi grandi e piccoli su tutto il territorio nazionale. E non mancano le polemiche e le denunce.
In Italia la situazione vede luci e ombre. Gli ultimi dati dell'Istat dicono che nel nostro Paese circa 7 milioni di donne hanno subito violenza, fisica o psicologica, nella loro vita. Solo nell'ultimo sono state 152 le vittime di femminicidio. Una donna su tre della fascia di età compresa tra 16 e 60 anni. L'Unicef ricorda che una ragazza sotto i 20 anni su dieci è stata violentata o costretta a subire atti sessuali.
Ma nemmeno il 12% di queste donne hanno avuto la forza di denunciarla. Il nostro Paese negli ultimi anni ha fatto passi avanti sul piano legislativo, dotandosi di nuovi strumenti normativi - la legge contro lo stalking, quella per il contrasto al femminicidio, la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e domestica, definita 'Convenzione di Istanbul' - ma i Centri antiviolenza, che sono poi i 'terminali' sul territorio del fenomeno, continuano a denunciare la cronica mancanza di fondi e di attenzione. È in arrivo però, ha confermato oggi la Consigliera del presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità, Giovanna Martelli, un avviso pubblico per destinare 7 milioni di euro allo sviluppo della rete di sostegno alle vittime, attraverso il rafforzamento appunto dei servizi territoriali e dei Centri antiviolenza.
La presidente della Camera, Laura Boldrini, però avverte: ""Non dobbiamo abbassare la guardia. Mettere la crocetta sulla casella 'azioni di contrasto alla violenza contro le donne', come se non dovessimo più occuparcene"". La terza carica dello Stato ha ricordato un recente sondaggio ""i cui risultati non esiterei a definire agghiaccianti"" secondo il quale il 20% dei giovani uomini italiani reputa normale che un uomo tradito diventi violento, che meno della metà di tutti gli uomini in Italia si pone dalla parte delle donne mentre il 35% ritiene che la violenza di genere sia un fenomeno da regolare 'tra le pareti di casa'. ""La battaglia, dunque, è tutt'altro che vinta"".
Sul tema è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: ""Contrastare la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei diritti fondamentali della persona. L'educazione al rispetto reciproco, nei rapporti personali e nelle relazioni sociali, è alla base del nostro vivere civile. La violenza sulle donne è un fenomeno sociale ingiustificabile che attecchisce ancora in troppe realtà, private e collettive e nessun pretesto può giustificarla. Si tratta di comportamenti che vanno combattuti fermamente. La scuola e le altre attività in cui si esplica la crescita della persona devono essere in prima fila contro ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione"".
Stamattina alle 7.15 il Papa ha incontrato presso la Domus Santa Marta alcune donne di diverse nazionalità (italiana, rumena, ucraina e nigeriana) vittime della violenza domestica e della tratta prima della partenza per l'Africa.
""Ogni giorno dovrebbe essere 25novembre: serve una rivoluzione, gli uomini devono esserne protagonisti. #HeForShe"" ha scritto in un tweet il presidente del Senato Pietro Grasso.
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, a margine di un convegno della Confcommercio invita a non restare passivi: ""Chiunque difende una donna difende un intero Paese: invito tutti coloro i quali sentono urla dall'appartamento vicino o capiscono che c'è qualcosa che non va, a denunciare perché le nostre leggi prevedono la prevenzione ma anche la protezione di chi denuncia"". Parlando dei provvedimenti per contrastare lo stalking e la violenza di genere, il ministro ha precisato che ""anche in quei due ambiti tutti gli indici sono in miglioramento, a testimonianza che le buone leggi producono risultati"".
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Libera Veneto su attacchi dell'estrema destra a realtà sociali della Regione e comunicato Associazione Democrazia Presidio Libera "Peppino Impastato"
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LIBERA VENETO SU ATTACCHI DELL'ESTREMA DESTRA A REALTÀ SOCIALI DELLA REGIONE
Esprimiamo ferma condanna al ripetersi di aggressioni, di atti di teppismo e di intimidazione, che si stanno verificando ormai troppo spesso in diversi luoghi del Veneto, colpendo veri presidi di solidarietà, di cultura e di accoglienza.
Chiediamo agli Organi Competenti di fare luce sui responsabili e di intervenire per mettere fine al clima di ostilità che si respira. Nessuno pensi di intimidirci. Non faremo nessun passo indietro. La storia, la Costituzione appartiene al nostro camminare insieme, non ai fascisti, ai criminali e agli ipocriti che agiscono nel buio aggredendo e minacciando.
Piena corresponsabilità al Presidio di Libera di Pieve di Soligo, alle persone e alle associazioni colpite da questi atti intimidatori che sono espressione di una cultura dell'intolleranza che si pone agli antipodi della nostra democrazia e che può portare solo regressione per le nostre comunità.
Il Presidio Libera “Peppino Impastato” e l’Associazione “Democrazia” di Pieve di Soligo respingono con fermezza l’azione dimostrativa attuata dalla “Assoziazione culturale Veneto Fronte Skinheads” nella notte del 24 novembre, concretizzatasi con l’apposizione presso la sede di Via Vaccari (fronte ex municipio) di una sagoma con i colori della bandiera siriana e affissi manifesti funebri riportanti “IUS SOLI E IMMIGRAZIONE AVETE UCCISO LA NAZIONE”.
Riteniamo che in questo momento storico non sia accettabile l’istigazione all’odio razziale. “Abbiamo bisogno di fare società, tessere relazioni sociali, ricostruire spazi collettivi di confronto e di scambio culturale. Questo è il nostro impegno per ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita ed i propri affetti a causa delle guerre che non ha voluto e della follia che non ha potuto fermare”.
Associazione “Democrazia”
Presidio Libera “Peppino Impastato”
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p>21 marzo Pieve di Soligo contro tutte le mafie - XVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime di mafia
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